Non riesco a dire no!

Non riesco a dire no!

È successo di nuovo: avresti voluto dire di no e invece hai detto di si.

Avresti voluto dire al tuo capo che quella mansione l’avresti svolta meglio in un altro modo ma hai ceduto alla sua impostazione e i risultati sono meno buoni del previsto.

Avresti voluto dire al partner che incontrare la sua famiglia così presto ti metteva a disagio e invece non hai trovato le parole e i modi giusti.

Avresti voluto dire a tuo figlio che quella cosa non andava fatta ma poi ha vinto lui senza che tu riuscissi a ribattere.

E ora il senso di impotenza e inadeguatezza ti pervade e ti irrita, ti disturba.

Queste situazioni e tante altre hanno in comune l’assenza di assertività.

L’assertività è la capacità di dire ciò che vuoi dire, ciò che senti di dire senza aggressività o sopraffazione nei confronti degli altri.

Passa per la consapevolezza e la considerazione di ciò che vali, di quanto valgono il tuo tempo e le tue esigenze.

Non è sempre facile ma si può imparare.

Essere assertivi significa “comunicare efficacemente”: la comunicazione efficace spesso è carente soprattutto nelle relazioni più importanti. Per quale motivo? L’ostacolo più grande è proprio il fatto che abbiamo interesse a quella specifica relazione, siamo coinvolti affettivamente e non vogliamo perderla. Altri ostacoli sono la difficoltà di riconoscere i propri bisogni o anche pudore rispetto all’espressione delle proprie emozioni, paura del rifiuto o dell’incomprensione da parte dell’altro.

Il risultato è dire sì quando si vorrebbe dire no. Cosa possiamo fare?

La persona assertiva esprime con chiarezza i propri bisogni e le proprie emozioni; sa accettare il punto di vista dell’altro e anche le critiche. È rispettoso dei bisogni dell’altro senza rinunciare ai propri; non pretende di imporre le proprie scelte e le proprie opinioni. La persona assertiva conosce la reciprocità nelle relazioni e sa capire gli altri e farsi capire.

La pratica di oggi è questa: prenditi un piccolo tempo per te, un foglio e una penna e fai un bel respiro profondo. Ora pensa a qualcuno, che sia un parente, un amico, un collega, con il quale non sei riuscito a essere assertivo o al quale non hai detto quello che volevi dire e ti sei poi ritrovato a fare qualcosa che non volevi.

Ti vengono in mente dettagli, situazioni diverse. Ecco, scegli una situazione specifica. Ora scrivi sul tuo foglio tutto quello che avresti voluto dire in quella situazione (e che non hai detto) e quello che vorresti dire ora.

Fatto? Come è stato scrivere tutto?

Ora rileggi il tuo scritto e osserva se e quante frasi ci sono che cominciano con il tu (perché tu sei…, tu hai sbagliato, tu mi hai costretto ecc.).

ora prendi un altro foglio e trasforma le frasi che cominciano con il tu in frasi che cominciano con io (ad esempio: “tu sei stato manipolativo e mi hai costretto a fare questa cosa”, la trasformi in “io mi sono sentito manipolato e costretto”)

ascolta come ti senti nel fare questo esercizio.

Questa trasformazione di soggetto ti permetterà innanzitutto di renderti consapevole di cosa ti succede in una specifica situazione e in secondo luogo di esprimere chiaramente cosa provi (le frasi che cominciano con “IO”).

Arrivati a questo punto c’è il terzo step: puoi, se vuoi, aggiungere una richiesta specifica allo scritto.

Ecco…siamo passati dal senso di impotenza e del non saper dire di no iniziale, a un riportare a sé la responsabilità di essere assertivi nella relazione e successivamente la concretezza della richiesta. Buona assertività!